Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


venerdì 30 aprile 2010

Premi nobel per il boicottaggio

Ho trovato in rete una lettera, firmata da 4 premi Nobel, che invita al boicottaggio di Israele. E' indirizzata agli studenti della Berkley University, ma è sicuramente valida in ogni contesto. in fonodo al post ne riporto il testo in inglese, qui traduco solo un paio di passaggi:
"Noi siamo tutti pacifisti, e siamo convinti che nessun ammontare di dialogo senza una pressione economica possa spingere israele a cambiare la sua politica di usare una forza travolgente contro i civili palestinesi"
"Rifiutiamo la descrizione di questa azione come anti-semita, e sosteniamo che non crea una scielta tra palestinesi ed israeliani ma tra una universale libertà e l'oppressione"


To the ASUC Senate,

We the undersigned Nobel Women Peace Laureates support your courage and call on you to reaffirm the ASUC Bill in Support of UC Divestment from War Crimes. We stand united in our belief that divesting from companies that provide significant support for the Israeli military provides moral and strategic stewardship of tuition and taxpayer-funded public education money. We are all peace makers, and we believe that no amount of dialogue without economic pressure can motivate Israel to change its policy of using overwhelming force against Palestinian civilians. Last year’s nearly 400 women and children casualties in Gaza, and thousands more injured and killed, were all victims of a well armed military machine allowed to operate unchecked. A delegation of us went to Gaza and saw firsthand the evidence of wholesale killing and destruction. Our hearts grieve for Gaza and we demand that there be no more Gazas. We urge the UC system to take the lead in this direction as has been its tradition, and commend the students who are working to achieve this goal. We reject the portrayals of this action as anti-Semitic, and maintain that it does not make a choice between Palestinians and Israelis, but between universal freedom and oppression.

Signed,

Shirin Ebadi, Iran, 2003 Nobel Peace Laureate
Mairead Maguire (Corrigan), Ireland, 1976 Nobel Peace Laureate
Rigoberta Menchu Tum, Guatemala, 1992 Nobel Peace Laureate
Jody Williams, USA, 1997 Nobel Peace Laureate”

Boicotta israele perchè sei in favore delle libertà e contro l'oppressione.

giovedì 29 aprile 2010

Ne hanno ammazzato un altro, scusate, altri 6.

Ancora a Gaza, ancora per una manifestazione in cui i palestinesi arrivavano alle loro terre vicine al muro. Di nuovo hanno sperato i cecchini israeliani. Di nuovo hanno colpito, si chiamava Ahmad Salim, gli hanno sparato, come a Bianca, su una coscia. Solo che lui è stato meno fortunato: hanno usato proiettile dum dum, quelli che esplodono dentro alla carne del malcapitato, ed è morto dissanguato a 22 anni.
Nessuno dei manifestanti era armato. Qui c'è un video, girato da Bet'selem, che mostra la manifestazione, che mostra i manifestanti ed i soldati.

Nel frattempo gli egiziani fanno esplodere i cunicoli che servono a portare il cibo dentro Gaza. Ieri ne hanno fatto esplodere 1, ammazzando 5 persone che lavoravano in un cunicolo vicino: queste hanno sentito sprigionarsi del gas velenoso e hanno tentato di scappare. I cunicoli sono l'unico passaggio di cibo e materiale verso Gaza, sono migliaia, ed attraverso di essi passa ogni genere di merci necessaria ai quasi 1 milione e 500mila abitanti della striscia di fatto isolati da ogni commercio con l'esterno. Tutto questo è ancor più scandaloso se pensiamo che sia appoggiato ed attuato dall'Egitto e non da israele.

Boicotta israele perchè continua ad ammazzare.

martedì 27 aprile 2010

La fiom aderisce alla campagna di boicottaggio

Questo è il testo approvato dall'assemblea della FIOM il 16 aprile.

Diritti umani e diritto internazionale per tutti: no all'impunità della politica israeliana in Palestina

L'occupazione israeliana dei territori palestinesi che dura da oltre 40 anni, l'espandersi continuo degli insediamenti illegali nei territori occupati di Cisgiordania e Gerusalemme est, l'embargo sulla striscia di Gaza che ha preceduto e seguito l'attacco militare con 1400 vittime, devono avere fine. Fanno parte di una politica che viola permanentemente il diritto internazionale, godendo di una ingiustificata e ingiustificabile impunità. Tutti i diritti umani sono negati: da quelli economici e sociali, a quelli civili e politici. Il Muro/recinto, che arriverà a 750 km, i 600 posti di blocco e militari, l'esclusione dall'uso di molte strade, riservate agli israeliani, non solo limitano la libertà di movimento, di lavoro e di comunicazione della popolazione palestinese, ma prefigurano un nuovo sistema di apartheid (segregazione razziale).

Il Tribunale Russell per la Palestina su: “Le responsabilità dell'Europa” (Barcellona, marzo 2010) chiede alla UE e a ognuno dei suoi Stati membri di “imporre le sanzioni necessarie su Israele attraverso misure diplomatiche, commerciali e culturali, per porre fine all'impunità”.
E chiede la fine dell'impunità della politica israeliana anche il rapporto del Giudice Goldstone, per conto delle Nazioni Unite, riconosciuto dal voto del Parlamento Europeo, che documenta le prove di crimini di guerra e contro l'umanità commessi dall'esercito israeliano durante l'attacco a Gaza.

In base a queste considerazioni, il XXV Congresso nazionale della FIOM, mentre esprime la propria piena solidarietà ai Comitati popolari palestinesi per la resistenza non violenta contro il Muro, l'occupazione e la colonizzazione, come a tutte le azioni nella stessa direzione dei movimenti pacifisti israeliani, ritiene indispensabile una nuova e più forte fase di solidarietà nei confronti della popolazione palestinese e per mettere fine all'impunità di Israele, attraverso:

azioni di pressione nei confronti del Governo italiano perché si adoperi per la sospensione degli accordi commerciali (anche in sede europea) che prevedono condizioni privilegiate per Israele; la revoca del trattato di cooperazione tecnologica e militare con Israele
tutte le azioni possibili nel quadro della Campagna internazionale BDS (boicottaggio, ritiro di investimenti, sanzioni) promossa dalle associazioni palestinesi, inclusi i sindacati, definendo opportunamente modalità e obiettivi efficaci
invio di delegazioni in Palestina e Israele, per favorire la conoscenza diretta della situazione, sostenere e rafforzare i legami di amicizia e solidarietà con i movimenti per la resistenza non violenta e per la pace palestinesi e israeliani.

Alessandra Mecozzi più 30 firme di delegati/e

504 a favore
117 astenuti
3 contrari

16 aprile 2010


Boicotta israele perchè se siamo in tanti vinciamo.

Flash news

Il ministro degli esteri maltese "deplora e condanna nei termini più forti possibile" il fatto che si sia sparato a Bianca, si aspetta indagini sul caso e propone l'argomento alla riunione dei ministri degli esteri dell'unione europea.

Intanto vicino ad Al-Khalil (Hebon) hanno demolito una casa, ammazzando il padre di famiglia che vi risiedeva con l'accusa di essere un combattente di Hamas. I soldati sono stati visti portare via il corpo e sono stati arrestate altre 4 persone con l'accusa di fare parte dello stesso gruppo.

Sempre nei dintorni di Hebron un bambino di 13 anni è stato arrestato (ma forse sarebbe più appropriato dire rapito) dall'IDF con l'accusa di aver tirato delle pietre. I soldati sono entrati armati di notte a casa sua (a sud di Betlemme) e lo hanno strappato dalla madre. Hanno rapito sia lui che il fratello di 17 anni.

Intanto le proteste a Khan Younis contro la buffer zone continuano. Speriamo che questa volta i soldati non sparino addosso a persone disarmate.

Boicotta israele perché è arrogante e presuntuoso.

domenica 25 aprile 2010

Hanno sparato a Bianca su una coscia

Ho conosciuto Bianca, maltese, al training dell'ISM. Lei per la verità faceva il training con noi ma era con un'organizzazione chiamata IWPS- International women peace service. Quando la ho conosciuta io aveva 27 anni ma non li dimostrava perchè era (ed è tuttora, guardando le foto) piccolina e magrolina.

Parla anche italiano, e questo mi veniva molto utile durante il training, perchè il training era in inglese e quando non capivo qualche cosa lei me lo traduceva. Quella notte eravamo a dormire nella stessa stanza, e ricordo che mi raccontò una sua idea, con cui all'epoca non ero tanto d'accordo, ma che comunque vi racconto perchè dopo mi ha dato molto da riflettere: lei diceva che in qualche modo ai governi occidentali fa comodo l'occupazione israeliana, perchè così possono prendere esempio. Cioè: osservando come reagisce un popolo sotto un'oppressione che dura da così tanti anni, guardano a questa faccenda come fosse un gigantesco esperimento, per “imparare” come fare a trattare minoranze e gruppi indesiderati a casa loro in occidente. Per prendere esempio e verificare gli effetti dei diversi trattamenti a distanza di tempo. E in effetti davvero non aveva tutti i torti quando descriveva come l'atteggiamento delle vittime fosse spesso privato di qualunque tipo di speranza e di fiducia verso il futuro. Raccontava in particolare un episodio (piuttosto normale da quelle parti) di una mamma a cui avevano arrestato il figlio di 16 anni, senza muovere una vera accusa contro di lui, e mettendolo in un carcere il cui nome era rimasto segreto. La madre non chiedeva di avere indietro suo figlio (immaginatevi il confronto con una madre italiana) ma chiedeva che in qualche modo gli si facesse avere certe medicine, di cui aveva bisogno perchè affetto da non ricordo quale malattia cronica.


Bianca è nella striscia di Gaza da più di un anno ormai, ci è entrata quando io ero ancora nella west bank. Raramente ci scriviamo, l'ultima volta mi ha detto di una nave che vuole rompere l'embargo ed attraccare a Gaza dalle stesse acque in cui gli israeliani non lasciano pescare i palestinesi (la free gaza boat), e mi ha chiesto se volessi imbarcarmi.


Il 24, ieri mattina, Bianca stava con alcuni attivisti dell'ISM in una manifestazione. È strano come in Palestina, e soprattutto nella striscia di Gaza, assumano lo stato di “manifestazioni” anche i gesti più normali del quotidiano vivere, nel momento in cui l'occupazione si traduce quatidianamente in distruzioni di campi ed incursioni militari. Dico gesti normali del quotidiano vivere come quello di andare nelle proprie terre, quando i soldati lo vogliono impedire. Esiste una buffer zone, corridoio di sicurezza, attorno al muro che circonda Gaza, ed in quest'area i cecchini israeliani sparano a chi entra. Però i terreni sono dei palestinesi, ed allora, entrare nei propri terreni diventa una manifestazione. E i cecchini sparano.

Bianca è stata colpita ad una coscia, il proiettile è entrato ed è anche uscito, fortunatamente senza toccare l'osso o arterie importanti, probabilmente in 3 settimane tornerà a camminare; altri 2 palestinesi che erano con lei, di 18 e 22 anni, sono stati feriti. In particolare quello di 22 anni si è preso un proiettile nello stomaco, e sembra abbastanza grave.

Il fatto che Bianca sia stata “fortunata” e sia stata colpita nell'alta coscia in vece che nella pancia, non rende meno grave la situazione. Che razza di paese è un paese che spara alla gente che entra nelle sue terre? In un'intervista domandavano a Bianca cosa stesse facendo li, e lei diceva: stavamo mettendo delle bandiere palestinesi in terra palestinese. Erano disarmati, non tiravano nemmeno le pietre, e i cecchini gli hanno sparato addosso.

Ma secondo voi, a che cosa potrebbe pensare un ragazzo giovane, mettiamo sui 18 anni, cresciuto a Gaza quando si trova di fronte un israeliano?


p.s.: c'è una frase che mi ha sempre colpito di chi in Palestina o in territori di guerra non ci è mai stato, che dice: “sei andata in una certa situazione, te lo devi anche aspettare che ti sparino contro” o in altre parole, stai dalla parte di quelli a cui sparano contro, è normale che ti sparino contro. Io penso questo: o stai dalla parte di quelli che sparano o dalla parte di quelli a cui sparano contro. In qualche modo, se non ti sparano contro, vuol dire che stai dalla parte di chi spara. Il nostro presidente del consiglio, nell'anniversario della nakba, la nascita dello stato di israele che coincide con l'inizio della pulizia etnica della Palestina, ha avuto il coraggio di visitare l'ambasciatore israeliano in Italia augurandosi che presto Israele entri a fare parte dell'unione europea. Io penso ci sia molta poca differenza tra il tacere di fronte a questo e l'imbracciare un fucile di precisione. Qui è normale tacere come in israele è normale fare il servizio militare nei territori occupati.


Boicotta israele perchè ordina ai suoi soldati di sparare a civili disarmati.

venerdì 23 aprile 2010

Varie da Gaza

Hamas sta costruendo una tenda all'ingresso del confine di Erez, per i palestinesi che, secondo la nuova ordinanza dell'IDF, verranno deportati a Gaza. Lo scopo sarà quello di non lasciare entrare i palestinesi della West Bank in Gaza, e di ospitarli nelle tende fino a che gruppi internazionali non faranno sentire abbastanza la loro voce perché loro tornino indietro nella West Bank dalle loro famiglie. In altre parole impedirgli di entrare a Gaza non ha lo scopo di vietare ai palestinesi di vivere dove vogliono, ma dimostrare che essi hanno il diritto di vivere dove loro scelgono.

Nel frattempo continuano le incursioni nella zona a sud della striscia vicino a Khan Younis e gli attacchi ai pescherecci palestinesi.

Dall'altro lato la campagna popolare contro la buffer zone, la zona vicina al muro dove l'accesso è proibito, continua. Una manifestazione, il 22 di aprile, è stata repressa con spari, fortunatamente non ci sono stati feriti. La situazione dei contadini che non possono accedere alle loro terre per coltivarle resta drammatica.
La campagna popolare contro la buffer zone è formata da diverse organizzazioni per la liberazione della Palestina e gruppi di organizzazioni non governative. Ogni martedì organizzano una manifestazione in posti vicino alla barriera di separazione tra la striscia di Gaza ed israele. Nasce per esprimere solidarietà con i contadini che lavorano al confine e che non possono raggiungere le loro terre e per protestare contro il tentativo di Israele di allargare questa buffer zone dentro la striscia di Gaza.

Boicotta israele perchè non permette agli abitanti di Gaza di coltivare e di pescare.

mercoledì 21 aprile 2010

Al Nakba- Questione di punti di vista

Al Nakba significa "la catastrofe" in arabo. Essa si festeggia il 15 maggio perchè il 15 maggio 1948 ha avuto origine lo stato di israele.

Mentre ero in Palestina un ebreo israeliano mi ha descritto questo giorno come quello in cui alcuni israeliani risiedenti in Palestina, con maggiore senso di identità degli altri, abbiano deciso di fondare lo stato di israele. Questa versione è quella che si racconta in israele, per cui il 15 di maggio è proibito manifestare pubblicamente lutto e dolore, ed è una delle feste più grandi dello stato di israele. L'idea loro è che gli ebrei insediatisi li, per lo più occidentali, abbiano portato la civiltà e la democrazia in medio oriente, e che finalmente si sia trovata "una terra senza popolo per un popolo senza terra".

La realtà è che in quelle terre già viveva qualcuno, e che questo qualcuno, i palestinesi appunto, siano stati cacciati o trucidati per fare posto agli ebrei provenienti da tutto il resto del mondo, che non erano originari di quella terra, per renderli l'etnia dominante nello stato di israele. Lo stesso israele ha regolarmente violato tutte le risoluzioni ONU che lo riguardavano, che tuttora sta continuando a promulgare leggi il cui scopo palese è cacciare i palestinesi dalla Palestina. Chi è scappato nei campi profughi si sia trovato nell'inferno di Gaza senza poter uscire. La realtà è che il 15 maggio non è una festa per la nascita dell'unica democrazia del medio oriente, ma la commemorazione di una catastrofe, di un genocidio, di una deportazione di massa, di una pulizia etnica.

Questione di punti di vista.

Oggi le rovine dei villaggi palestinesi distrutti sono state cancellate, i luoghi dove sorgevano questi villaggi spesso sono diventati parchi naturali, e le guide israeliane raccontano che i resti dei mandorli e degli ulivi coltivati dai palestinesi che li non possono più accedere siano piante spontanee.

I plaestinesi rivendicano ancora il diritto di tornare alle loro terre, quello sancito dalla risoluzione 194 (art.13), e ricordato anche in in una recente intervista a Maruan Barguti. Essi ricordano la nakba con manifestazioni.

Per la ricorrenza il nostro presidente del consiglio ha fatto una cordiale visita all'ambasciatore di israele in italia, augurandosi che presto israele entri nell'unione europea.

Boicotta israele perchè manipola la storia.

lunedì 19 aprile 2010

ISM torna ad Hebron

La buona notizia di oggi è che l'ISM è tornato ad Al-Khalil! Da alcuni mesi erano assenti un po' perchè non c'erano più volontari un po' perchè la casa di Al Khalil (Hebron) non aveva l'acqua: le risorse idriche di Ebron vanno prima ai coloni e i palestinesi (e noi con loro) devono raccogliere l'acqua sul tetto quando c'è e poi razionializzarla; le cisterne sul nostro tetto sono state manomesse e quindi siamo rimasti denz'acqua.

A breve seguiranno approfondimenti sia sulla situazione di Hebron che sull'ISM.

Boicotta israele perchè si appropria delle risorse idriche di Hebron.

domenica 18 aprile 2010

Ordinanza dell'IDF - rischio di deportazioni di massa

Le forze di occupazione israeliane hanno emesso una nuova ordinanza che classifica come "infiltrato" ogni persona residente nella west bank senza permesso, e questo, secondo alcune organizzazioni, da la possibilità di deportare quasi tutti gli abitanti della Cisgiordania.

Si tratta dell'ordinanza dell'IDF (Israeli Defence Force-le forze di occupazione esraeliane) numero 1650, che modifica quella precedente in alcuni punti, tra cui appunto la definizione di infiltrato, il numerodi anni di carcere e il fatto che chi verrà imprigionato dovrà pagare le spese per questo. Diventa infiltrato chiunque si trovi nella west bank senza un permesso valido rilasciato dall'IDF, oppure con un permesso scaduto, mentre prima era infiltrato chi entrasse in maniera consapevolmente illegale dalla siria, dal libano o dalla giordania. L'IDF potrà deportare i palestinesi inmeno di 72 ore, e chi verrà deportato dovrà pagare le spese; sarà inoltre possibile un periodo di carcere che durerà fino a 8 anni.

In particolare questo metterà a rischio 2 categorie di persone: le donne che si trovano nella west bank in seguito ad un matrimonio (che rischiano di essere deportate e quindi allontanate dalla famiglia) e coloro che sono fuggiti da gaza alla west bank (e questo viola gli accordi internazionali che considerano gaza e la west bank come un'unica entità statale). Secondo alcune organizzazioni, tra cui HaMoked, Betselem, l’Associazione per i diritti civili in Israele e Rabbins for Human Rights, "l’ordinanza è scritta in maniera tale da consentire teoricamente all’esercito di svuotare la Cisgiordania di quasi tutti i suoi abitanti", ed il fatto che non sia precisato a quali permessi di soggiorno ci si riferisca la rende ancora più pericolosa.

Questo renderà gli spostamenti dei palestinesi ancora più difficili, perchè per molti di loro sarà possibile essere rapiti dalle forze di occupazione in qualsiasi check point, e rappresenta un'ulteriore spinta da parte di israele alla pulizia etnica della palestina, per deportare tutti i palestinesi e fare spazio a coloni stranieri.

fonti (e possibili letture per approfondimento): guerrilla radio, Maan news, Osservaorio iraq, l'ordine 1650

Boicotta israele perchè con leggi razziste rende la vita dei palestinesi impossibile.