Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


sabato 14 dicembre 2013

Maltempo a Gaza

A causa del maltempo, a Gaza, ci sono vie di comunicazione interrotte, intere aree allagate, centinaia di famiglie evacuate, numerosi feriti e quattro morti. L'assedio e l'occupazione sioniste contribuiscono ad aggravare la situazione per decine di migliaia di persone.







La principale via di comunicazione tra nord e sud della striscia di Gaza si chiama strada Salaheddin, e, in questi giorni, è molto difficile da percorrere perché è allagata. Il microbus che parte da Gaza, per arrivare a Rafah, deve riuscire ad evitare profonde pozze d'acqua, e le evita passando da una corsia all'altra, scavalcando lentamente e faticosamente l'aiuola che le divide. Alcune auto sono bloccate, perché l'acqua troppo alta arriva al motore e le mette fuori uso; ci sono carretti tirati da asini, che camminano con le zampe in acqua.



Il quartiere di Rafah dove abita Khaled Sadi el-Alul si chiama el-Madakha. Lui vive con le sue 3 mogli, 11 figli e 6 figlie in una casa fredda e umida: quando si respira si vede il fiato. Il velo che porta in testa la prima moglie di Khaled, in controluce, sembra fumare, perché è umido e col calore del corpo l'acqua di cui è intriso evapora; questa donna è particolarmente sensibile al freddo, perché soffre d'asma ed è diabetica. Anche Khaled dovrebbe evitare le basse temperature, perché due settimane fa, potando un albero, è caduto e si è rotto una costola; essa è andata a perforare il polmone ed è stata necessaria un'operazione per drenare il sangue da quest'ultimo. Alcune finestre e il tetto della casa sono stati distrutti durante l'attacco israeliano chiamato piombo fuso, ed il tetto è stato rimpiazzato con una lastra ondulata di Eternit, che costa poco, ma che, si sa, contiene amianto che è cancerogeno.



Khaled racconta che, nella notte tra giovedì e venerdì, a mezzanotte a casa dormivano tutti. Avevano sentito che pioveva, ma non sembrava una pioggia forte, e non c'era elettricità, quindi erano al buio. Dormivano per terra, e si sono svegliati perché il materasso era umido, l'acqua è arrivata fino a cinque centimetri sopra il materasso, così hanno chiamato la protezione civile, ma la protezione civile ha risposto che tutta Gaza era in emergenza alluvione, e che quindi non potevano fare nulla; così hanno chiamato il 109, da cui hanno risposto che avrebbero mandato un mezzo della municipalità, ma questo mezzo non si è mai visto. L'acqua di cui erano invasi era acqua fognaria, hanno dovuto aprire il tubo fuori casa, per far si che l'acqua defluisse nel cortile. Poi hanno dovuto fare un buco nel muro che separa il giardino dallo spazio davanti alla porta della cucina, per lasciarla correre: tutto al buio e senza corrente. “Abbiamo passato delle ore orribili” spiega la prima moglie di Khaled “in tre ore abbiamo svuotato l'acqua che si era accumulata in casa con dei secchi. Potete ancora sentirne la puzza!” Questa famiglia è solo un esempio di cosa comporta il maltempo qui a Gaza, e sicuramente non è il caso peggiore. Khaled ha esclamato, prima di lasciarci, “preghiamo Allah perché faccia terminare l'assedio! Avessimo l'elettricità, quando succede qualcosa del genere, almeno potremmo vedere e capire cosa accade!”



Da tre giorni i figli di Khaled non vanno a scuola, perché la scuola elementare del quartiere è allagata: sarebbe meglio dire che si è formato un lago e che la scuola sembra galleggiare in esso, il che la rende raggiungibile solo in barca. Anche il campo da calcio di fronte alla scuola ha l'aspetto di un lago rettangolare. L'acqua nei giorni scorsi arrivava fino al primo piano delle case, e 10 famiglie, per un totale di 70-80 persone, sono state evacuate con delle barche mentre si calavano dalle finestre del primo piano delle loro abitazioni. Alcune sono state prelevate venerdì sera, ed altre giovedì mattina, e sono state portate in una scuola vicina che serve da rifugio. Ma non sono casi isolati.



Reuters riporta infatti che, secondo il ministero dell'informazione, 5246 persone sono state evacuate e disposte in rifugi o nelle scuole. Sempre secondo Reuters, il numero di feriti dovuti al maltempo (che includono quelli feriti da oggetti che cadono o dai danneggiamenti alle povere case della striscia, o dagli incidenti stradali causati dalle pozze) è arrivato a 100. Inoltre, la stessa fonte riporta di un morto, un ragazzo di 22 anni, deceduto per aver respirato i gas di un fuoco che aveva acceso per riscaldare la sua casa. Noor Harazeen riporta su facebook i nomi di tre bambini morti per assideramento: Wardaa Al-Emawi, di 3 anni; Malak Al-Shaer, di 2 anni; Lamees Fojo, di 3 anni. Tutto questo è aggravato dalla mancanza di corrente elettrica, che servirebbe tra l'altro anche per pompare le acque reflue, e dal fatto che, come riportato da Ma'an, Israele ha aperto le dighe a est di Gaza inondando la Gaza Valley.
Il tetto in Ethernit

hanno aperto il tubo all'esterno per fare uscire l'acqua

hanno fatto un buco nel muro per far defluire l'acqua

Parte della famiglia di Khaled

Il livello raggiunto dall'acqua nel giardino

1 commento:

  1. Io dico solo: se l'occidente è intervenuto a livello militare in Afghanistan e in Iraq... a maggior ragione dovrebbe intervenire a Gaza. Al fianco di chi a Gaza vive.
    Saluti,
    Mauro.

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